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100000 km di vene

by Egon

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1.
I am alive 03:09
I am the darkness Give me a hope Don’t let me die I am the abyss Give me a chance Don’t make me disappear I am alive Give me your hand Take me away from here
2.
Invisibile 04:00
Invisibile come Il vento Che sussurra alle foglie Le musiche di altri tempi Invisibile come Il tuono Che terrorizza il cielo Quasi sgretolando le stelle Indecifrabile Come il tuo Sguardo Un vetro trasparente dove Non si scorge più niente Camminare radente sull’orlo Della voragine Senza mai cadere giù Senza guardare il vuoto Calpestando il suolo Sotto ai miei piedi Senza conoscere la terra Senza mai più tornare indietro Invisibile tra la folla Che si scontra sui marciapiedi Attirata dalle insegne Invisibile come gli atomi Che generano inimmaginabili Fusioni nucleari Indecifrabile Come il tuo sguardo Un vetro trasparente dove Non ci si può più perdere L’orizzonte si squaglia Non sentendo più lo sguardo Delle tue pupille Il mare si asciuga Diventando arido Come un cratere di Caronte Ed io non sono più io Camminare radente sull’orlo Della voragine Senza mai cadere giù Senza guardare il vuoto Calpestando il suolo Sotto ai miei piedi Senza conoscere la terra Senza mai più tornare indietro
3.
Non lascerò più tracce di me In questo mondo irreale Fatto di bolle Pronte ad esplodere Di apnee e attese inutili Non lascerò nessuna traccia di me In questo mondo spettrale Fatto di architravi che crollano Di sabbia spazzata via dal vento Perdere le immagini Frantumare i ricordi Perdere i respiri Annegare i sogni Non lascerò più tracce di me In questo mondo instabile Fatto di nebbie impenetrabili Di notti senza Luna Perdere gli orizzonti Che non arrivano mai Non lascerò nessun segno Del mio esser stato Non lascerò che i miei polmoni Affoghino Non lascerò nessuna canzone A chi non ha il cuore Adatto per ascoltarla Non lascerò nessuna poesia A chi non ha occhi Profondi per leggerla
4.
Superficie 05:23
Superfici senza nucleo Dita che sfiorano schermi E lasciano al vento i volti Immaginando di immaginare Finte realtà da ostentare Superfici senza cuore Cadute in reti prive d’anima Finestre chiuse, niente luce Sognando di sognare Apparenti elettive affinità Nessuna foto potrà immortalare Un solo attimo di me Nessuna foto potrà sterminare Un solo attimo di noi Superfici appese all’impalpabile Stregate da pixel fascinosi Che usano parole come artigli Convinti di convincere Che il nero sia bianco Che il cielo sia il mare Che il gatto sia cane Nessuna foto saprà immortalare Un solo attimo di me Nessuna foto saprà sterminare Un solo attimo di noi
5.
Dovrei avvinghiarmi al mondo Sradicare la sua giugulare Dissetarmi mentre ne bevo Il sangue Vorrei impazzire alla follia Urlarvi contro Mille decibel di terrore Distruggendo i vostri Timpani ammuffiti Ho bisogno di un abbraccio Forte, intenso Che mi sgretoli le ossa Ho bisogno di un abbraccio Dolce, eterno Che mi porti sulla Luna Saprei eludere la sorveglianza Infiltrarmi Dentro le vostre teste Estirpare le illusioni Dall’incavo degli occhi Potrei salire sulla cima Delle montagne E rapire l’orizzonte intero Cancellare l’azzurro del cielo E quello del mare Ho bisogno di un abbraccio Forte, intenso Che mi sgretoli le ossa Ho bisogno di un abbraccio Dolce, eterno Che mi porti sulla Luna Ho bisogno del tuo abbraccio Per non morire mai
6.
Oscurità 03:28
Incantevole oscurità Proteggi i miei occhi Il loro osservare Il loro sognare Linee concentriche in cielo Cupe sensazioni di vuoto Siamo comparse di questo mondo orribile Siamo scomparsi Incantevole oscurità Proteggi i miei polmoni Il loro respirare Il loro affanno La fine non è che Un nuovo inizio Una reincarnazione Dolce e sinuosa profondità Come gli abissi del mare Incantevole oscurità Proteggi le mie labbra Il loro baciare Il loro sognare
7.
Hugs Like the stars of a violet sky Soft lips Like sunset over the blue sea Glances Like vivid colors of the milky way Fingers Like gentle touches on the skin In this day That never seems to end In this night That shines like your eyes I hold you in my arms
8.
Terraferma 04:20
E siamo scogliere Alte e imponenti Impassibili alle intemperie Che arginano i mari E siamo oceani Sterminati e profondi Mossi da correnti invisibili Che si scagliano Contro la terraferma Che poi ferma non è E siamo alberi Dal tronco solido E spessa corteccia E siamo deserto Aridi e insignificanti Come un pugno di sabbia Che trabocca dalle mani E siamo di passaggio Su questa terraferma Che poi ferma non è
9.
I am the darkness Give me a hope Don’t let me die I am the abyss Give me a chance Don’t make me disappear I am alive Give me your hand Take me away from here

about

Altro non siamo che il sangue che ci scorre nelle vene, fatti di cellule, impulsi e sentimenti , parte dell’esistenza, con occhi che osservano e labbra che sognano. Invisibili esseri che vagano nell’oscurità, di passaggio. Che alla fine soltanto alla nostra anima rimane la scelta di essere vivi mentre il nostro cuore, qualunque cosa accada, tiene tutto al sicuro dentro di noi.

«Camminavamo senza cercarci pur sapendo che camminavamo per incontrarci»
Julio Cortázar


EGON
Marcello Meridda BATTERIA
Marco Falchi VOCE E CHITARRE
Francesco Pintore BASSO
Davide Falchi CHITARRA

PRODOTTO DA MizarElektricWaves e Marco Falchi
PRODUZIONE ARTISTICA Marcello Meridda e Egon
TESTI E MUSICHE Marco Falchi
ARRANGIAMENTI Egon

FOTO Valeria Solinas

REGISTRATO E MIXATO DA Maurizio Pinna - SoundRoom - Alghero
MASTERING DI Giuseppe Zaccaria - RomeStudio - Roma


Egon
FACEBOOK | www.fb.me/EgonMusic

MizarElektricWaves
FACEBOOK | www.fb.me/mizarelektricwaves
CATALOGO | www.goo.gl/iz8v7r
YOUTUBE | www.goo.gl/nWuCw3
MAIL | mizarelektricwaves@gmail.com

credits

released December 8, 2017

UBERALIENDISORDER - www.uberaliendisorder.com/recensioni-egon
"100.000 km di vene è un disco per prendere respiro qualche istante prima di entrare in apnea. I am alive, è una presa di coscienza e, allo stesso tempo, una preghiera: evasione, questa è l’unica direzione. Il suono è pieno, le sonorità dark wave.
La rabbia si scioglie in fraseggi di chitarra acustica in Terraferma che non abbandona, però, quel retrogusto di amarezza presente in tutto il disco. Qui è la natura a svelare la natura umana irrimediabilmente fragile. E poi, finalmente, alla strofa “e siamo di passaggio su questa terraferma che poi ferma non è” si respira quella parte ancestrale di Sardegna che pulsa nelle vene di Egon, ricordando quel “passavamo sulla terra leggeri” di Sergio Atzeni."

PARANOID PARK - www.paranoidpark.it/2018/03/13/100000-km-di-vene-egon/
"Gli Egon mettono al centro del loro secondo album l’essere umano: c’è qualcosa che va aldilà della materia, che guarda oltre la carne e le ossa, che oltrepassa i singoli processi biochimici che sono alla base della nostra esistenza in questo universo.
La new wave degli Egon, nella sua variante più tetra, malinconica e per certi versi minacciosa, non fa altro che dare voce all’inquietudine di coloro che sentono il bisogno di tornare a volgere il proprio sguardo verso il cielo."

DARKROOM MAGAZINE - www.darkroom-magazine.it/ita/108/Recensione.php?r=3995
" Gli Egon tornano alle scene dopo l'esordio "Il Cielo Rosso È Nostro" e lo fanno con un piglio ancora più aggressivo e oscuro. I quattro ragazzi sardi confezionano un album monolitico ma anche ricco di sfumature, nella migliore tradizione del post-punk.
Disco ottimo il cui impatto potrebbe essere molto più forte in dimensione live."

ROCKGARAGE - www.rockgarage.it?p=67134
"..brani che sottolineano lo spessore dei musicisti che sono dietro questo progetto. 100000 Km Di Vene suona più deciso, più rock, più maturo. In vari momenti troviamo quella consistenza che aspiravamo da un seguito di Il Cielo Rosso È Nostro e ci piace premiarli questi ragazzi affinché il progetto acquisisca sempre più spessore."

INDIEPERCUI - indiepercui.altervista.org/egon-100000-km-vene-mizar-elektric-waves/
"Gli Egon continuano il loro percorso tra luce e oscurità emozionando a dismisura con una maturità per sempre raggiungibile e mai sazia di ottenere nuove soddisfazioni da qui al futuro."

MUSIC COAST TO COAST - www.musiccoasttocoast.it/egon-10000-km-di-vene/
"Sardi ma col cuore internazionale, i quattro ragazzi della band intingono i loro strumenti in liquidi musicali di folk e dark noise. Nove brani oscuri ed echeggianti si estendono su una corda dalla flessibilità rock e metal.
Una pittura in note che ha lo scopo di catturare attraverso il suono l’incessante flusso dell’esistenza."

TRAKS - www.musictraks.com/egon-10-000-km-di-vene/
"Disco interessante quello degli Egon, che affrontano discorsi oscuri con personalità e talento. I brani alternano vari livelli di aggressività, ottenendo risultati estremamente convincenti."

BEARDISC- beardisc.wordpress.com/2018/01/04/egon-100000-km-di-vene/
"La seconda sensazione è quella di essere davanti ad disco “vero”. Spontaneo. Questa malinconia dark che pervade ogni pezzo è la cosa che caratterizza maggiormente il disco...
..Siamo davvero di fronte a un buon disco rock vecchia maniera. In un periodo storico-musicale in cui le chitarre vanno scomparendo e si cerca il pezzo facile, un disco come 100000km di vene non è altro che una bella boccata di aria fresca.

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about

Egon Sassari, Italy

Gli Egon nascono nel 2015 a Sassari, nel nord Sardegna, il loro nome è ispirato al pittore espressionista austriaco Egon Schiele e alle sue opere, la loro musica si colora di sfumature dark, noise e folk con trame e gradazioni di black e doom.

Egon è oscurità luminescente, pregnante di sonorità elettriche, che si nutre di luce per alleviare il buio e urla al cielo per capovolgerlo alla terra.
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