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Leicht

by Egon

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1.
È come il tempo Che scorre Muta e non muta Quello che sta attorno, È il riflesso di noi Specchiato sul Finestrino del treno Che viaggia Senza meta Sui binari, È il mattino che Ogni giorno ritorna, Scalda e carezza la pelle Mentre si aprono gli occhi, È l’essenza di ogni Battito di ciglia, L’attesa, Un aereo o una nave presa Anche solo per poche ore, È scrivere pagine vuote e Leggere poi le restanti scritte Da un’altra mano, È sentirsi soli Nell’attesa di un abbraccio È il vuoto Mentre ascolti la tua canzone, È l’assenza Mentre i ricordi scorrono nelle vene, È lei Il suo sguardo, Sei tu I tuoi occhi, E alla fine Lui resta E tu leggero svanisci sotto al lenzuolo
2.
Amnesia 03:14
C’era un tempo Dove i pesci nuotavano controcorrente Un tempo dove Gli squali suonavano garage surf Dominando le creste delle onde C’era un tempo Dove i felini affilavano gli artigli sull’asfalto Un tempo dove Le pantere suonavano dark wave Azzannando il collo dei becchini Ora è cambiato tutto Ma non è cambiato niente C’era un tempo Dove gli umani creavano infinità Un tempo dove Dylan Thomas scriveva infuriato «rage, rage against the dying of the light» Ora è cambiato tutto Ma non è cambiato niente Ora tutto è un ricordo Ma nessuno lo ricorda
3.
Nove Aprile 04:15
Ci sono strade che non percorreremo Altre invece che prenderemo Senza pensarci troppo E che ci porteranno in luoghi Dove non vorremo mai essere Ci sono tempi che non torneranno Altri che non sono mai trascorsi Essere altro da se Mutevole al sentire Essere altro da se Perché una volta è nessuna volta Ci sono cose che non impareremo Altre che vivremo soltanto Senza curarci del dopo Ci pugnaleranno l’anima Dove mai avremmo pensato Ci sono fotografie che non scatteremo Altre che ingialliscono in un cassetto Essere altro da se Un breve lampo fugace Che si rigenera sempre Perché una volta è nessuna volta
4.
Nottambuli 03:34
Siamo finiti dentro un forno gelido Brucia la cenere come cristalli di neve Scappa in cerca di risalire il fiume Siamo finiti in un cerchio senza inferno Il contrappasso è sentire senza vedere Che la terra si sgretola dopo ogni passo Siamo finiti dentro la nostra realtà Sensibili ad ogni cambio di luce Siamo finiti in un turbine di uragani Raffiche di incubi oscurano la vista Solitudini come sui “nottambuli” di Hopper Siamo finiti dentro la nostra realtà Sensibili ad ogni cambio di luce
5.
This place is gloomy Hopeless Without empathy Like a black hole Run away from these stones Run away from these trees Run away from this sea This place is infected Breathless Without seduction Like a fossil Run away from these houses Run away from these squares Run away from this humankind Sii altrove e in ogni altro luogo Metti al sicuro ogni atomo di te
6.
Sfera 04:00
Terra Sfera Nero Tutto gira Gira tutto Sospeso e assente Osservo distante Fuori dal pianeta E cerco di scrivere le parole più adatte e profonde Linee lunghe come le radici degli alberi Ombre distese nello spazio senza suono Oscillo lontano Molecola al buio Fuori dal pianeta E cerco di scrivere le parole più adatte e profonde Drappi rossi come i sipari chiusi nei teatri Grida deserte nello spazio senza suono Terra Sfera Nero Tutto gira Gira tutto
7.
Ritorna la distanza Il mare tra i miei respiri e i tuoi capelli Chilometri, quanti chilometri Ogni aereo che passa Io come legato a terra Quest’isola che mi succhia l’anima Vicini nello spazio che ci separa Lontani nello spazio che ci unisce Ritorna la distanza Il mare tra i miei sguardi e il tuo sorriso Chilometri, quanti chilometri Ogni pensiero che ho Ossigeno per gli alveoli Mi manchi, e poi ti voglio bene Vicini nello spazio che ci separa Lontani nello spazio che ci unisce Gli occhi tuoi dipingono il tempo, Il tempo che misura i battiti, Intervalli irregolari Incessanti esplosioni del cuore
8.
Via di fuga 04:18
Sanguineremo ancora un po’ Ferita dopo ferita, Rimargina ed emargina Gli angoli appartati Dei nostri cuori Cristallizzati Inciamperemo ancora un po’ Passo dopo passo, Cadendo in picchiata Rialzandoci dopo Ogni schianto Polverizzati Non saremo più come prima Non saremo mai come allora E moriremo ancora un po’ Giorno dopo giorno, Della malia dei gesti Non resta che cenere Dei nostri palmi Disincantati Non saremo più come prima Non saremo mai come allora
9.
C’è qualcosa che scava dentro Sottrae con meticolosa cura Uno dopo l’altro Grammo a grammo Il peso leggero della mia anima E ogni giorno è uguale Al colore dei miei occhi Che chiedono dei tuoi Mi consegno alla notte Che la luce nasce dal buio C’è qualcosa che scuce dentro Sfilaccia con delicata cura Uno dopo l’altro Strato a strato La stoffa rossa dei miei ricordi E ogni sogno è uguale Al colore delle mie labbra Che chiedono le tue Mi consegno alla notte Che la luce nasce dal buio

about

Non sai mai quale sia la decisione migliore, vivi ogni cosa subito, senza nessun tipo di preparazione, senza nessun confronto possibile con le tue vite passate, senza poter correggere niente nelle tue vite future.
Tu sei leggero, ma inevitabilmente questa leggerezza diventa insostenibile, se puoi vivere solo una vita è come se non la vivessi affatto.
Leicht, che in tedesco significa “leggero”, da il titolo al terzo album degli Egon. Nove canzoni che sfidano l’insostenibilità del vivere, canzoni come foglietti di carta con qualcosa di scritto, piegati piccoli e nascosti in qualche intercapedine di una porta, cose da ricordare, un pezzo di noi lì ad aspettare.
Essere altro da se, per non essere oggi il cadavere vivo di ciò che ieri è stata la vita perduta.

«Ogni giorno è il giorno che è, e non ce n'è stato un altro uguale al mondo. L'identità è solo nella nostra anima»
Fernando Pessoa


EGON

Marcello Meridda BATTERIA
Marco Falchi VOCE E CHITARRE
Francesco Pintore BASSO
Davide Falchi CHITARRA

PRODOTTO DA MizarElektricWaves e Marco Falchi
PRODUZIONE ARTISTICA Marcello Meridda e Egon
TESTI E MUSICHE Marco Falchi
ARRANGIAMENTI Egon

TROMBA in VENTINOVE NOVEMBRE suonata da Luca Uras

REGISTRATO E MIXATO DA
Maurizio Pinna - SoundRoom - Alghero

MASTERING DI
Giuseppe Zaccaria - RomeStudio - Roma

©℗2019 MizarElektricWaves

credits

released February 23, 2019

ROCKIT.IT: www.rockit.it/recensione/43800/egonband-leicht
«Gli Egon hanno realizzato un disco molto più maturo dei precedenti, forse non "il lavoro della maturità" ma sicuramente la strada è quella giusta. Ma che strada è quella degli Egon? Una strada fatta di testi e suoni profondi, dove ogni cosa, ogni elemento atto a costruire il disegno più grande del disco brilla di un'importanza immane.»

UBERALIENDISORDER: www.uberaliendisorder.com/news-egonnottambulivideo
«Nottambuli, il nuovo video di Egon - Se un quadro di Hopper inizia a prendere vita.
Il video è stato ideato e realizzato da Sara Arango Ochoa della BurnOut Films - www.burnoutfilms.it - la canzone è ispirata a una delle più famose opere di Edward Hopper, Nighthawks, e descrive un mondo che soffre sempre di più la fame di trovare conferme nel giudizio del pubblico, dove le apparenze ci costringono a rinchiuderci ermeticamente nelle nostre profonde solitudini.
“Sensibili ad ogni cambio di luce…come sui nottambuli di Hopper”, uno sguardo pittorico su questa condizione umana, dove la realtà di ciascuno di noi ci allontana anni luce da quella di chi ci sta accanto.»

UNDERGROUND X: www.undergroundexperiment.it/archivio/interviste/311-intervista-egon-nuovo-album-in-uscita-leicht.html
«Band sassarese formatasi nel 2015, gli Egon hanno già all’attivo tre album. Con Il Cielo Rosso è Nostro e con il successivo 100000 km di vene hanno iniziato a farsi conoscere per il loro rock cantautorale dalle forti tinte gotiche e dalle sonorità glaciali. In occasione dell’uscita del loro terzo album Leicht abbiamo incontrato Marco e Marcello per sapere qualcosa di più sul loro progetto, sulle loro ispirazioni e sulla loro personale visione della musica in generale.»

ROCKGARAGE: www.rockgarage.it?p=77915
«Musicalmente confermiamo il grande interesse artistico che gli Egon dimostrano, anche con questo nuovo lavoro, riuscendo inoltre ad essere più incisivi nella scena rock e non solo in quella popolata da proposte più ricercate. Eclettici, espressivi, emozionanti. Egon.»

INDIEPERCUI: indiepercui.altervista.org/egon-leicht-mizarelektricwaves/
«Gli Egon danno vita a una serie di racconti che sono giorni e sono momenti, sono situazioni e desiderio di capire, nel profondo che cosa siamo veramente.»

DARKROOM-MAGAZINE: www.darkroom-magazine.it/ita/108/Recensione.php?r=4172
«"Leicht" ("leggero" in tedesco) mette in luce proprio quel lato più emozionale ed umbratile del quartetto nostrano, dipingendo scenari che si abbeverano ben volentieri tra carezze chitarristiche e vocals intense e catartiche, senza tralasciare momenti in crescendo verso apici espressivi più infuocati volti a scuotere chi ascolta»

TRAKS: www.musictraks.com/egon-leicht-recensione-streaming/
«Disco molto intenso, quello degli Egon, che variano i ritmi ma mantengono compatti i suoni, ottenendo un lavoro molto forte, in grado di regalare qualche brivido.»

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about

Egon Sassari, Italy

Gli Egon nascono nel 2015 a Sassari, nel nord Sardegna, il loro nome è ispirato al pittore espressionista austriaco Egon Schiele e alle sue opere, la loro musica si colora di sfumature dark, noise e folk con trame e gradazioni di black e doom.

Egon è oscurità luminescente, pregnante di sonorità elettriche, che si nutre di luce per alleviare il buio e urla al cielo per capovolgerlo alla terra.
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