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1. |
Quindici Gennaio
04:15
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È come il tempo
Che scorre
Muta e non muta
Quello che sta attorno,
È il riflesso di noi
Specchiato sul
Finestrino del treno
Che viaggia
Senza meta
Sui binari,
È il mattino che
Ogni giorno ritorna,
Scalda e carezza la pelle
Mentre si aprono gli occhi,
È l’essenza di ogni
Battito di ciglia,
L’attesa,
Un aereo o una nave presa
Anche solo per poche ore,
È scrivere pagine vuote e
Leggere poi le restanti scritte
Da un’altra mano,
È sentirsi soli
Nell’attesa di un abbraccio
È il vuoto
Mentre ascolti la tua canzone,
È l’assenza
Mentre i ricordi scorrono nelle vene,
È lei
Il suo sguardo,
Sei tu
I tuoi occhi,
E alla fine
Lui resta
E tu leggero svanisci sotto al lenzuolo
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2. |
Amnesia
03:14
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C’era un tempo
Dove i pesci nuotavano controcorrente
Un tempo dove
Gli squali suonavano garage surf
Dominando le creste delle onde
C’era un tempo
Dove i felini affilavano gli artigli sull’asfalto
Un tempo dove
Le pantere suonavano dark wave
Azzannando il collo dei becchini
Ora è cambiato tutto
Ma non è cambiato niente
C’era un tempo
Dove gli umani creavano infinità
Un tempo dove
Dylan Thomas scriveva infuriato
«rage, rage against the dying of the light»
Ora è cambiato tutto
Ma non è cambiato niente
Ora tutto è un ricordo
Ma nessuno lo ricorda
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3. |
Nove Aprile
04:15
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Ci sono strade che non percorreremo
Altre invece che prenderemo
Senza pensarci troppo
E che ci porteranno in luoghi
Dove non vorremo mai essere
Ci sono tempi che non torneranno
Altri che non sono mai trascorsi
Essere altro da se
Mutevole al sentire
Essere altro da se
Perché una volta è nessuna volta
Ci sono cose che non impareremo
Altre che vivremo soltanto
Senza curarci del dopo
Ci pugnaleranno l’anima
Dove mai avremmo pensato
Ci sono fotografie che non scatteremo
Altre che ingialliscono in un cassetto
Essere altro da se
Un breve lampo fugace
Che si rigenera sempre
Perché una volta è nessuna volta
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4. |
Nottambuli
03:34
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Siamo finiti dentro un forno gelido
Brucia la cenere come cristalli di neve
Scappa in cerca di risalire il fiume
Siamo finiti in un cerchio senza inferno
Il contrappasso è sentire senza vedere
Che la terra si sgretola dopo ogni passo
Siamo finiti dentro la nostra realtà
Sensibili ad ogni cambio di luce
Siamo finiti in un turbine di uragani
Raffiche di incubi oscurano la vista
Solitudini come sui “nottambuli” di Hopper
Siamo finiti dentro la nostra realtà
Sensibili ad ogni cambio di luce
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5. |
Ventinove Novembre
07:05
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This place is gloomy
Hopeless
Without empathy
Like a black hole
Run away from these stones
Run away from these trees
Run away from this sea
This place is infected
Breathless
Without seduction
Like a fossil
Run away from these houses
Run away from these squares
Run away from this humankind
Sii altrove e in ogni altro luogo
Metti al sicuro ogni atomo di te
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6. |
Sfera
04:00
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Terra
Sfera
Nero
Tutto gira
Gira tutto
Sospeso e assente
Osservo distante
Fuori dal pianeta
E cerco di scrivere le parole più adatte e profonde
Linee lunghe come le radici degli alberi
Ombre distese nello spazio senza suono
Oscillo lontano
Molecola al buio
Fuori dal pianeta
E cerco di scrivere le parole più adatte e profonde
Drappi rossi come i sipari chiusi nei teatri
Grida deserte nello spazio senza suono
Terra
Sfera
Nero
Tutto gira
Gira tutto
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7. |
Ventisei Novembre
04:58
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Ritorna la distanza
Il mare tra i miei respiri e i tuoi capelli
Chilometri, quanti chilometri
Ogni aereo che passa
Io come legato a terra
Quest’isola che mi succhia l’anima
Vicini nello spazio che ci separa
Lontani nello spazio che ci unisce
Ritorna la distanza
Il mare tra i miei sguardi e il tuo sorriso
Chilometri, quanti chilometri
Ogni pensiero che ho
Ossigeno per gli alveoli
Mi manchi, e poi ti voglio bene
Vicini nello spazio che ci separa
Lontani nello spazio che ci unisce
Gli occhi tuoi dipingono il tempo,
Il tempo che misura i battiti,
Intervalli irregolari
Incessanti esplosioni del cuore
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8. |
Via di fuga
04:18
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Sanguineremo ancora un po’
Ferita dopo ferita,
Rimargina ed emargina
Gli angoli appartati
Dei nostri cuori
Cristallizzati
Inciamperemo ancora un po’
Passo dopo passo,
Cadendo in picchiata
Rialzandoci dopo
Ogni schianto
Polverizzati
Non saremo più come prima
Non saremo mai come allora
E moriremo ancora un po’
Giorno dopo giorno,
Della malia dei gesti
Non resta che cenere
Dei nostri palmi
Disincantati
Non saremo più come prima
Non saremo mai come allora
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9. |
Sedici Maggio
04:44
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C’è qualcosa che scava dentro
Sottrae con meticolosa cura
Uno dopo l’altro
Grammo a grammo
Il peso leggero della mia anima
E ogni giorno è uguale
Al colore dei miei occhi
Che chiedono dei tuoi
Mi consegno alla notte
Che la luce nasce dal buio
C’è qualcosa che scuce dentro
Sfilaccia con delicata cura
Uno dopo l’altro
Strato a strato
La stoffa rossa dei miei ricordi
E ogni sogno è uguale
Al colore delle mie labbra
Che chiedono le tue
Mi consegno alla notte
Che la luce nasce dal buio
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Egon Sassari, Italy
Gli Egon nascono nel 2015 a Sassari, nel nord Sardegna, il loro nome è ispirato al pittore espressionista austriaco Egon
Schiele e alle sue opere, la loro musica si colora di sfumature dark, noise e folk con trame e gradazioni di black e doom.
Egon è oscurità luminescente, pregnante di sonorità elettriche, che si nutre di luce per alleviare il buio e urla al cielo per capovolgerlo alla terra.
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